I COMUNI affrontano il "problema" delle cosiddette "DEIEZIONI CANINE", con la consueta arma della repressione a
mezzo di VIGILI URBANI o, recentemente, di operatori ecologici. Le ricorrenti "crociate" a suon di multe, e di
ordinanze di divieto di accesso dei cani a molte aree pubbliche, non si contano ormai più in LIGURIA, malgrado si siano
rivelate sempre inefficaci, salvo favorire l'abbandono degli animali o colpire qualche anziano che ha nell’animale domestico
l'unica compagnia.
Noi proponiamo invece da tempo soluzioni semplici ed economiche: individuare un numero adeguato di aree (si trovano ovunque,
basta la buona volontà) delimitate da robuste siepi (o recinzioni) ai bordi di zone verdi o dismesse, destinate ai cani.
Un diverso approccio al "problema", che assicuri - come per tutte le altre categorie di cittadini - servizi e non solo
sanzioni, convivenza e non ghettizzazione. Abbiamo fornito i progetti a molti COMUNI d'Italia, che li hanno già realizzati;
in LIGURIA invece ne sono state costruite 18 (sulle 80 necessarie) a SAVONA e poche altre in qualche comune della regione.
SE IL TUO SINDACO NON CI HA ANCORA PENSATO, PRETENDI CHE SI INFORMI PRESSO CHI HA PRONTI PROGETTI ED ESPERIENZA.
NOI SIAMO A DISPOSIZIONE.
NON TRASFORMIAMO UNA MANIFESTAZIONE DELLA NATURA IN UN FALSO PROBLEMA.
A causa della scarsità di pesce e dell’occupazione estiva delle spiagge per la balneazione, i gabbiani si stanno progressivamente
spostando verso le accoglienti “scogliere” cittadine, ovvero i tetti ed i balconi delle abitazioni. A fine aprile costruiscono il
nido e, durante la cova, qualche gabbiano impaurito può effettuare, verso persone che si trovano nelle vicinanze, voli di “parata”
ed emissione di grida, anche avvicinandosi ma senza mai toccarle; basta però alzare le braccia per allontanarli; meglio tenersi
lontano dai nidi e mai tra i piccoli ed i genitori.
Per evitare altre manifestazioni può essere utile disporre attorno al nido un
paravento di tavole o cartoni aperto solo verso la direzione di arrivo dei volatili, in modo da separarlo anche visivamente dalle
zone frequentate da persone.
Le uova si schiudono dopo circa 25-27 giorni e dopo circa 40 i piccoli (da uno a tre), pronti per
volare se ne andranno definitivamente assieme ai genitori. Se a questi sarà piaciuto il sito potrebbero però tentare di rifare un nido
tra la fine di luglio ed agosto.
Una volta abbandonato il nido è possibile demolirlo ed asportarlo e sistemarvi barriere o reti
per impedire future nidificazioni.
ENPA ricorda che le norme di legge vigenti proibiscono tassativamente di:
- Prelevare, allontanare, trasferire, maltrattare, uccidere o ferire gli animali;
- Impedire ai genitori di accudire i nidiacei, portare loro cibo, avvicinarli e somministrare le cure parentali, o introdurre o
liberare animali che possano arrecare loro danno;
- Distruggere il nido prima del naturale allontanamento di tutti gli animali.
E’ però possibile asportare e distruggere le uova (e solo quelle) dai nidi di gabbiano, prima che schiudano, sia da parte di privati
che di amministratori di condominio.
Per affrontare il problema della presenza dei gabbiani nelle città ENPA Savona ha da tempo proposto a Provincia e Comuni,
senza alcun riscontro, le seguenti azioni:
1) Organizzazione, da parte della Provincia e di concerto con i Comuni, dell’asportazione incruenta delle uova di gabbiano
(e solo di quelle), nei mesi di aprile e maggio; il sistema, già in corso nella riviera romagnola a cura di imprese autorizzate a
pagamento, è stato ritenuto valido e consentito sia dall’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA) che, nella nostra regione,
dal competente Assessore all’ambiente e caccia;
2) Sterilizzazione chirurgica dei soggetti fertili; le coppie sono fedeli per tutta la vita e non generano più piccoli, pur
covando le uova sterili; già applicato con buoni risultati dall’ENPA a Trieste, mentre a Savona l’associazione ha già presentato un
analogo progetto che, approvato dal Comune non ha ancora ottenuto il finanziamento regionale a causa del parere sfavorevole
dell’ASL2, peraltro per motivi meramente burocratici e procedurali;
3) Prescrizione per i nuovi edifici nelle norme urbanistiche comunali, dell’obbligo di soluzioni architettoniche che impediscano
la nidificazione di questi volatili, e dei colombi. Ed insegnamento nelle scuole sui corretti comportamenti vicino ai nidi.