Forse non tutti sanno che Enpa Savona non si prende cura solo dei quattrozampe ma anche degli amici con le penne. Questa attività è
stata tuttavia sensibilmente intensificata da quando, nella nuova Sede, abbiamo a disposizione più spazio anche per le loro esigenze.
Attualmente disponiamo infatti di un reparto a loro riservato che si avvale di spazi che includono aree per l’alimentazione e le cure.
Questo compito, sempre più importante ed impegnativo con il crescere, ogni anno, di animali da soccorrere, è un obbligo che le leggi
affidano alla Provincia, che però non ha ancora rinnovato con ENPA la convezione, scaduta il 31.12.2012, che almeno forniva un contributo
che riusciva coprire metà delle spese vive sostenute; altri enti, quali il comune di Bergeggi che gestisce l’area marina e terrestre
omonima, si rifiutano categoricamente di collaborare.
Noi però non ce la sentiamo di lasciar morire gli animali selvatici feriti e in difficoltà senza cure e, almeno fino a quando le nostre
risorse e gli aiuti privati ci sosterranno, continueremo a soccorrerli e curarli con i nostri mezzi sperando che, al più presto, Provincia e
Regione si facciano carico dei loro doveri.
Ogni anno accogliamo oltre 1900 pennuti di tutti i colori, taglie ed abitudini. Il periodo più intenso è ovviamente quello tra la tarda
primavera e la fine dell’estate, che vede arrivare decine e decine di nidiacei “orfani” che sarebbero destinati a morte certa se non
trovassero qualcuno pronto a rifocillarli e a dar loro il tempo di completare la loro formazione fisica. In questo periodo, ai piccoli delle
specie che vivono nella nostra provincia, si aggiungono infatti quelli delle numerose specie migratorie che in primavera vengono a
riprodursi nelle nostre zone per poi ripartire non appena l’educazione della prole ha avuto termine.
Oltre ai nidiacei, il nostro reparto si occupa però anche di soggetti malati o traumatizzati. Spesso si tratta di vittime di incidenti
dovuti ad eventi “naturali”, come la collisione contro ostacoli o la predazione da parte di altre specie, ma in molti casi dobbiamo cercare
di porre rimedio (e non sempre è possibile) ai danni provocati da armi da fuoco (di cacciatori, bracconieri o semplici delinquenti), da ami e
lenze lasciati nell’ambiente da pescatori incivili, o dai tanti pericoli che le nostre città riservano alla fauna selvatica.
Il lavoro richiede grande sensibilità, indispensabile per immedesimarsi in queste fragilissime creature, abbondante energia, per far fronte a ritmi
talvolta massacranti e, come per tutte le cose, competenza.